Ti ho vista senza farlo apposta.
Stavo andando a comprare il pane al forno, una di quelle baguette lunghe un po’ crude che tanto mi piacciono e che tu, contraria su tutto, invece detesti. Stavo fermo a guardare non so cosa, non so perché, ci deve essere stato un suono, un rumore, un richiamo che hanno distratto la mia spesa quotidiana e solita, è stato lì che ti ho vista, senza volere, Dio solo sa quanto poco avrei voluto vederti.
La prima volta, è stata, che ti ho vista con lui.
Pensavo non ti interessassi alle sue attenzioni, ai suoi gesti casuali e anonimi, al suo disinteresse generalizzato nei confronti di tutto e, invece, credo proprio di essermi sbagliato.
Mi sono distratto dalla distrazione e mi sono appiccicato con sguardo e pupille al tuo corpo. Appena camuffato dietro al mio finto essere svagato: mi sei capitata davanti, mano nella mano con lui.
Piccoli paesaggi che cambiano radicalmente tutto ciò che era stato fino al secondo, esatto, piccolo e concreto, in cui la vista rende le esistenze chiarissime.
Va ammesso che io non avrei potuto essere nulla di meglio per te.
Lucio Musto
27 novembre 2012
essenziale, precisa, telegrafica, densa di intesi e di sottintesi, la scena ti si apre davanti chiarissima in tutto il suo vissuto non detto, e tu sei li, nel protagonista.
Bravissima
cq
27 novembre 2012
Grazie mille e che precisione nell’intuito.
Luca Flacco O Marsicano
27 novembre 2012
Claudia ? Ho recuperato il Blog giusto, sono testi tuoi ? Exprof.
cq
27 novembre 2012
Si, si! Prof, sono a Napoli fino a Venerdì. Un caffè?
jackilnero
27 novembre 2012
mi ha dato parecchio fastidio.
quindi brava. issima, anzi.
cq
27 novembre 2012
non infastidirti: Madame è spirito di dolore, lasciala andare!
idontspeakhuman
27 novembre 2012
Madame inizia a starmi sulle palle, te lo dico!:P
cq
27 novembre 2012
Non ci credi neppure te!
idontspeakhuman
27 novembre 2012
Uffa!